Cisterne Romane
Nell’incantevole quartiere di Fermo, le strade tortuose di Via degli Aceti sono fiancheggiate da tradizionali pavimentazioni in mattoni e argilla, creando un ambiente pittoresco per l’esplorazione. Lungo questa arteria storica, si trova l’ingresso tardo medievale delle vaste Cisterne Romane, una testimonianza dell’antica abilità ingegneristica della città. Risalenti alla fine del I secolo a.C., queste cisterne sotterranee sono tra le più grandi d’Italia, misurano ben 2200 metri quadrati; originariamente progettato per soddisfare il fabbisogno idrico della città, il complesso sistema raccoglieva e ridistribuiva efficientemente l’acqua piovana nelle varie parti di Fermo attraverso tre cisterne strategicamente posizionate a diverse quote, di cui una sotto via degli Aceti. Le cisterne rimanenti, note come Piccole Cisterne, sono leggermente più piccole in dimensioni ma offrono spunti altrettanto affascinanti sulle antiche pratiche di gestione dell’acqua. Con i loro soffitti a volta a botte e i rivestimenti murali in opus signinum, queste camere sotterranee offrono uno sguardo sull’ingegno architettonico del passato, una visita alle cisterne romane di Fermo è un’esperienza davvero coinvolgente, offrendo uno sguardo raro sulla storia e sull’abilità ingegneristica della città . Straordinariamente ben conservate, queste camere sotterranee hanno servito a vari scopi nel corso dei secoli, fornendo anche rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale, esplorare le cisterne è un viaggio nel tempo, dove i visitatori possono ammirare l’architettura antica e scoprire toccanti resti del passato.
Tre serbatoi, strategicamente posizionati al Girfalco e lungo via degli Aceti, facilitavano lo stoccaggio e la consegna, ciascuno a quote variabili per ottimizzare la funzionalità, di queste cisterne, la prima rimane assolutamente interrata, la sua esistenza fu scoperta solo dagli scavi del 1927. La seconda, delle Cisterne Piccole, vanta un andamento del flusso più piccolo rispetto alla cisterna di via degli Aceti, ma presenta caratteristiche strutturali comparabili. Estendendosi attraverso una generosa regione che comprende Paccarone, via di Vicolo Chiuso, Via degli Aceti e largo Maranesi, le enormi cisterne sono sorprendenti con la loro capacità massima di circa 15.000 metri cubi. Composta da trenta ambienti divisi in tre file, ciascuna camera presenta tramezzi abbelliti con opus signinum o cocciopesto, sostanze famose per l’impermeabilizzazione delle case. Visitare le cisterne romane di Fermo è un’esperienza affascinante, che offre uno sguardo sull’aldilà storico della città in un regno di ideale conservazione, ci si potrebbe anche imbattere in resti di un’epoca più recente, come i graffiti del tempo di guerra che esortano “Calma, Uscita – Stai calmo, Esci”, un toccante promemoria dell’utilizzo delle cisterne come rifugi in tutta la Seconda Guerra Mondiale.