Biblioteca Civica
La Biblioteca Civica di Fermo rivela la sua dimora nel Palazzo degli Studi, collegato al Palazzo dei Priori attraverso una affascinante loggia Rinascimentale. Il palazzo, progettato dall’architetto Girolamo Rainaldi, vanta una monumentale facciata in mattoni, ora adornata con una intonacatura giallo-ocra uniforme, originariamente progettato per integrarsi con il rettangolare lungo il Palazzo dei Priori, fornendo un eccellente sfondo architettonico. Al piano terra, il portico storico è stato riadattato in compartimenti che ospitano la sezione della biblioteca dedicata ai giovani lettori. Adornano la nobile facciata quattro finestre abbellite con stipiti in pietra e timpani spezzati, ognuna contenente busti dei papi che hanno sostenuto l’Università di Fermo nei secoli. Al centro della facciata, un ingresso ad arco accoglie i visitatori. Sopra, un piccolo balcone decorato con una balaustra ospita un tabernacolo in pietra contenente la statua del santo patrono della città, l’Assunzione. Un elegante volta a coste con un orologio e un timpano triangolare sormonta l’edificio. Palazzo degli Studi ha servito da sede dell’Università di Fermo fino al 1826, fondata nel 1585 da papa Sisto V. Il bisogno di una collezione civica è stato fortemente avvertito dal cardinale Decio Azzolino junior, consigliere della regina Cristina di Svezia e appassionato cultore della letteratura. Nel 1688, il cardinale ha convertito una stanza nel Palazzo dei Priori, precedentemente utilizzata per le rappresentazioni teatrali, nella Sala del Globo, che ospitava scaffali realizzati in legno di noce e un prezioso soffitto in legno di abete. Questa stanza costituisce il nucleo originale della biblioteca civica, conservando il suo fondo storico. Va notato che il suo nome deriva dal grande globo realizzato dal cartografo Silvestro Moroncelli di Fabriano nel 1713.
La Biblioteca Civica “Romolo Spezioli”, rinomata a livello internazionale tra ricercatori e studenti, vanta un’impressionante collezione di tesori, tra cui manoscritti splendidamente illuminati, edizioni rare e una vasta raccolta di fotografie; la biblioteca ospita quasi 700 incunaboli, ed oltre 15.000 edizioni del XVI secolo, 23.000 varianti varie e numerosi esempi di pubblicazioni e stampe musicali del XVII e XVIII secolo. Fondata originariamente con il lascito del nobile fermano Paolo Ruffo, le collezioni della biblioteca si sono notevolmente ampliate nei secoli grazie a donazioni e acquisti, che hanno contribuito alla formazione di una preziosa raccolta storica, stabilendo la Biblioteca Civica di Fermo come un’istituzione prestigiosa nel centro Italia. Un punto di rilievo delle collezioni della biblioteca è la serie Romolo Spezioli, intitolata al medico personale della regina Cristina di Svezia. Dotato di libri scientifici particolarmente rari dal Cardinale Azzolino nel 1705, Spezioli lasciò tutta la sua collezione alla sua morte, stabilendo la biblioteca come un’autorità di primo piano nello studio della storia della medicina. Nel 1860, la biblioteca arricchì ulteriormente le sue collezioni con acquisizioni dai fratelli De Minicis, includendo non solo libri ma anche collezioni epigrafiche, numismatiche e artistiche, tra cui 15.000 libri sull’archeologia. Donazioni successive nel XX secolo, come le collezioni Filoni, Maranesi e Gigliucci, insieme a opere stampate e disegni dell’architetto Giovanni Battista Carducci, hanno rafforzato le risorse della biblioteca. Tra le aggiunte più importanti alle collezioni letterarie e musicali vi sono acquisizioni dalle biblioteche di Alvaro Valentini e Firmino Sifonia, inoltre la collezione fotografica include taccuini del XVI secolo, attribuiti a Cola dell’Amatrice e Giovanni Antonio Dosio, oltre a oltre 1.000 disegni di Fortunato Duranti.